Il progetto Giovani critici è stato un laboratorio innovativo di avvicinamento del pubblico alla cultura, in particolare l’arte, con l’obiettivo di fornire nuove opportunità di esposizione e formule culturali non praticate abitualmente dai giovani adolescenti, grazie al supporto di curatori ed esperti della cultura.
Il progetto si è sviluppato dal 2003 al 2009. Durante questo periodo curatori ed altri operatori cultuali hanno accompagnato giovani tra i 18 e i 25 anni, di diversa estrazione sociale, a mostre e altre manifestazioni culturali, cercando di stimolare le loro capacità critiche mediante laboratori partecipati, discussioni e stesura di recensioni.
“Giovani Critici lo si può definire come un laboratorio innovativo che ha lo scopo di stimolare un pubblico giovane all’approccio a diverse forme e linguaggi culturali, partendo dall’assunto che vi sia un’evidenza di valore nel ruolo che la cultura riveste nei processi di formazione della persona e quindi di sviluppo della società…. mi è parso subito plausibile che vi potesse essere una correlazione tra il consumo di cultura e il grado di benessere di un certo individuo o gruppo sociale.
La valenza dell’attività preventiva nell’educazione dei giovani è già stata teorizzata ampiamente da Jean Jacques Rousseau intorno alla metà del Settecento. Il pensatore ginevrino sosteneva che la capacità critica è insita nella natura umana: non occorre insegnare alcuna virtù, basta preservare dal vizio. Credo che Giovani Critici vada proprio in questa direzione: non la pretesa di trasmettere l’arte in termini contenutistici, come virtù anche fine a sé stessa, ma piuttosto offrire un’ottima occasione alternativa a quelli che, con Rousseau, possiamo definire “vizi della società cittadina”. Scopo è aumentare lo stock di potenzialità del capitale sociale accrescendo il capitale umano attraverso un’attività esperienziale inedita, positiva e ampia sul piano cognitivo, un esercizio mentale indispensabile per arrivare ad articolare pensieri complessi”.
(autore: KT)
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